L’Homeschooling, chiamata in Italia “Educazione Parentale” e definita cosi anche dal ministero dell’Istruzione, significa educare i propri figli al di fuori delle strutture scolastiche classiche
Molti genitori negli ultimi anni anche in Italia hanno deciso di non iscrivere i propri figli a scuola, questo numero è sempre in crescita.
Fanno parte dell’Educazione Parentale anche le scuole non parificate come alcune scuole Montessoriane o Steineriane, o la Scuola nel Bosco.
Alcune famiglie si appoggiano a formatori esterni per l’educazione dei propri figli tutte queste forme di educazione fanno parte del gruppo educativo chiamato Educazione Parentale.
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Quali sono i vantaggi dell’Homeschooling
Il vantaggio più importante è quello di permettere ai bambini di seguire i propri ritmi di crescita e apprendimento senza imposizioni e forzature.
Non esistono orari o lunghe ore di fila a svolgere un compito che rende il bambino anche troppo stanco per far fronte poi ad altre attività della giornata.
In questo metodo non ci sono paragoni con altri bambini che possono far insorgere la domanda di non essere all’altezza e di svilirlo.
L’educazione parentale permette al bambino di assecondare la sua curiosità, di perseguire le proprie passioni tutto senza vincoli di orari. Questo riduce molto lo stress nel bambino e ne porto giovamento.
Molto spesso ci si chiede ma come fa il bambino a socializzare così?
E’ bene ricordare che i bambini non vanno a scuola per socializzare ma per imparare ed uscirne con un bagaglio culturale, che sembra mancare negli ultimi anni.I luoghi per socializzare e fare amicizia dovrebbero essere altri come il parco giochi o durante sport, attività fisica o gite con amici e parenti.
Esistono inoltre gruppi territoriali che si riuniscono per creare laboratori didattici, gite all’aria aperta a scoprire e conoscere la natura nelle sue numerose sfaccettature, visite a musei o a teatro.
Insomma i momenti per socializzare nell’educazione parentale non mancano.
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Quali sono le difficoltà dell’educazione parentale
Primo fra i problemi dell’educazione parentale è che le famiglie non possono seguire i figli per via del lavoro e non hanno la disponibilità economica per permettersi un formatore privato, vi è poi un altro aspetto cruciale ovvero la famiglia si deve ri-educare, informare e spesso studiare insieme al bambino.
Queste criticità sono comunque affrontabili e gestibili se si è fermamente convinti di seguire questo metodo di educazione per i propri figli.
A livello di legge la La Costituzione italiana dice nell’ art. 30 “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli…” è quindi compito dei genitori istruire i figli e non dello Stato, perciò si può scegliere qualsiasi metodologia purché nel rispetto dei propri figli e delle loro inclinazioni.
Bisogna comunque comunicare all’ordine scolastico di competenza la propria scelta di metodo educativo.
I bambini sono poi obbligati a sostenere annualmente gli esami di valutazione per riconoscere i progressi e permettere di passare al grado successivo di istruzione.
Sul sito Controscuola si possono leggere molte notizie utili a questo tipo di educazione e come comportarsi per chi vuole seguirlo o vuole adottarlo in seguito ad un inserimento scolastico precedente togliendo il bambino dalla scuola classica e proseguendo con l’Educazione Parentale.