Dislessia nei bambini, buone notizie, i videogiochi possono migliorare il problema.
Attenzione, non videogiochi qualsiasi ma particolari e specifici per la dislessia. Che effetto hanno? Migliorano la velocità di lettura, la memoria, l’attenzione visiva e la concentrazione.
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Dislessia nei bambini: gli studio
La rivista Scientific Reports ha pubblicato uno studio condotto dai consulenti scientifici dell’Irccs “Eugenio Medea” di Bosisio Parini (Lecco) ovvero Simone Gori (Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, dell’Università di Bergamo) e Andrea Facoetti (Laboratorio di Neuroscienze Cognitive dello Sviluppo, del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova) affiancati dal team: Sandro Franceschini (Università di Padova), Piergiorgio Trevisan (Università di Udine), Luca Ronconi (Università di Trento), Sara Bertoni (Università di Padova), Kit Double e Susan Colmar (Sydney University, Australia).
Lo studio si è svolto in Australia dove per l’appunto si è scoperto che anche poche ore di un videogioco d’azione possono aiutare la stimolazione di circuiti cerebrali che a loro volta migliorano l’attenzione visiva ( ovvero “la capacità del nostro sistema visivo di filtrare, nel momento in cui si compie una determinata attività” per citare Andrea Facoetti), l’informazione rilevante rispetto a quella irrilevante, la memoria fonetica e la scorrevolezza della lettura. Il passaggio dell’attenzione visiva è molto importante perché permette al bambino di decodificare la stringa di lettere da leggere identificandole una per volta ed associando alle stesse il suono.
Già nel 2013 Current Biology, fra le riviste scientifiche più accreditate al mondo, pubblicava studi ed ipotesi su questo supporto per i ragazzi dislessici. Lo studio specifico sulla correlazione videogiochi e dislessia all’epoca fu condotto proprio nell’Università di Padova e dall’Irccs “E. Medea” di Lecco.
Dislessia nei bambini: attenzione
Questo non significa che sia un bene lasciare bambini e ragazzi per ore di fronte ai videogiochi, occorre valutare la situazione con i medici specifici che si occupano della dislessia. Il bambino, o il ragazzo, va necessariamente supportato, capito ed aiutato poiché la dislessia è un problema che si può risolvere.