Hikikomori: cosa sono? Si tratta di un termine giapponese che indica quei ragazzi che scelgono di ritirarsi dalla vita sociale. Il termine si deve allo psichiatra Tamaki Saitō, che classificò sotto questo nome i pazienti adolescenti che mostravano sintomatologia similare tra loro, fra cui letargia, incomunicabilità e isolamento totale
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Hikikomori: le cause
Perchè un ragazzo decide di ridurre il suo muro alle quattro mura della sua camera?
Le risposte possono essere tante: sfiducia nella società, eccessiva pressione, bullismo, dificoltà di socializzazione etc.
I tratti distintivi dell’hikikomori sono:
- ritiro da scuola o dal lavoro
- nessuna comparsa in società per mesi
- non esce dalla sua camera
- passa tutto il tempo fra film, libri, giochi ed internet
- nessun contatto con l’esterno
- manifestazioni di depressione
- fobie
- ossessioni compulsive
- comportamenti violenti
Solitamente inizia tutto con il ritiro da scuola, quindi il ragazzo si rifiuta di vedere gli amici, diventa irascibile con i genitori, si rifiuta di uscire dalla stanza anche solo per mangiare.
Questi ragazzi sono contraddistinti da una grande sfiducia, mancanza di energia e prospettive future.
Hikikomori: come aiutarli
Il problema è che molti genitori per comodità o per evitare i conflitti, agevolano questa autoreclusione anziché spingere il figlio nella direzione opposta.
Assolutamente non serve sequestrare libri, tv, giochi e pc ed obbligare il ragazzo ad uscire. Si deve invece avviare un dialogo dove non si giudica e non si minaccia o si cerca di ottenere informazioni con i ricatti.
C’è sempre una causa scatenante ed occorre cercarla. In questo è senz’altro d’aiuto un terapeuta che magari faccia visite a domicilio, perché un hikikomori difficilmente si recherà alle sedute.
Un’ottima idea è cercare di aiutarli proprio attraverso il web. Anche la pet terapy può essere un punto di partenza interessante.
L’importante è non accettare passivamente questo ritiro, non colpevolizzare il ragazzo e chiedere aiuto alle strutture competenti.