Filastrocche e poesie del Carnevale
di Redazione
15/01/2019
Come ogni ricorrenza anche il Carnevale ha le sue filastrocche alcune moderne altre della tradizione quelle che ho selezionato da insegnare al mio piccolo sono quelle che vi scrivo qui a seguire, spero vi piacciono e riportino alla vostra mente i ricordi di quando eravamo bambini noi.
Carnevale
Che fracasso! Che sconquasso! Che schiamazzo, mondo pazzo! E’ arrivato Carnevale buffo e pazzo, con le belle mascherine, che con fischi, frizzi e lazzi, con schiamazzi, con sollazzi, con svolazzi di sottane e di vecchie palandrane, fanno tutti divertir. Viva, viva Carnevale, che fischiando, saltellando, tintinnando, viene innanzi e non fa male; con i sacchi pieni zeppi di coriandoli e confetti, di burlette e di sberleffi, di dispetti,di vestiti a fogge strane, di lucenti durlindane, di suonate, di ballate, di graziose cavatine, di trovate birichine.
Girotondo delle Mascherine
Girotondo, girotondo, noi giriamo tutto il mondo. C’è Gianduia e Meneghino, Pulcinella e Arlecchino. C’è Brighella e Pantalone, Meo Patacca e Balanzone, Beppe Nappa siciliano, Stenterello che è toscano… Girotondo, girotondo, noi viaggiam per tutto il mondo, e con noi portiam la gioia che è nemica della noia.
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fonte passaparola[/caption]
Il vestito di Arlecchino
Per fare un vestito ad Arlecchino ci mise una toppa Meneghino, ne mise un’altra Pulcinella, una Gianduia, una Brighella. Pantalone, vecchio pidocchio, ci mise uno strappo sul ginocchio, e Stenterello, largo di mano qualche macchia di vino toscano. Colombina che lo cucì fece un vestito stretto così. Arlecchino lo mise lo stesso ma ci stava un tantino perplesso. Disse allora Balanzone, bolognese dottorone : ‘Ti assicuro e te lo giuro che ti andrà bene li mese venturo se osserverai la mia ricetta: un giorno digiuno e l’altro bolletta!”.
Arlecchino
Arlecchino aveva un trombone fatto di panna e di torrone, un vestito tanto carino rosso, blu, giallo e verdino.
Arlecchino aveva un cappellino del color del carboncino, tutto toppe il vestitino viva, viva Arlecchino.
Sono una maschera siamo le maschere, (D.Volpi)
Sono una maschera dotta e sapiente: chiacchiero molto, concludo niente! Sono una maschera multicolore: di professione fò il servitore. Sono una maschera sempre affamata, bianco vestita e mascherata. Mia patria è Napoli, dove perfetti nascono i piatti degli spaghetti. Siamo le maschere d’ogni regione, nate nell’epoche che sono passate ed ogni anno resuscitate per l’allegria universale di questi giorni di carnevale!Carnevale in filastrocca ( G. Rodari)
Carnevale in filastrocca, con la maschera sulla bocca, con la maschera sugli occhi, con le toppe sui ginocchi: sono le toppe d’Arlecchino, vestito di carta, poverino. Pulcinella è grosso e bianco, e Pierrot fa il saltimbanco. Pantalon dei Bisognosi- Colombina, – dice, – mi sposi? Gianduia lecca un cioccolatino e non ne da niente a Meneghino, mentre Gioppino col suo randello mena botte a Stenterello. Per fortuna il dottor Balanzone gli fa una bella medicazione, poi lo consola: – E’carnevale, e ogni scherzo per oggi vale.
Filastrocca di Carnevale, di Gabriele D'Annunzio Carnevale vecchio e pazzo
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