L’indennità di accompagnamento si può considerare come una misura di carattere economico, che viene erogata solo dietro presentazione di apposita domanda, magari da compilare grazie al supporto di professionisti del settore come si può approfondire su risarcimentierimborsi.it. Spetta a quelle persone mutilate oppure che hanno l’invalidità al 100%, per cui una commissione medico ha stabilito l’impossibilità di camminare senza il supporto di una persona che svolge le funzioni di accompagnatore, ma al tempo anche l’incapacità di effettuare i normali atti e attività della vita di tutti i giorni.
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Quali sono i requisiti da rispettare per ottenere l’indennità di accompagnamento
Per poter ottenere l’indennità di accompagnamento, il consiglio migliore da seguire è quello di verificare fin da subito i vari requisiti che si devono rispettare. In primo luogo, è necessario che si tratti di un’invalidità civile al 100%. In seconda battuta, si deve essere residenti sul territorio italiano e si deve avere tutta la documentazione che va a certificare l’impossibilità di deambulare e di svolgere le normali attività della quotidianità in autonomia.
Qualora aveste l’intenzione di presentare richiesta per quanto riguarda il rimborso degli arretrati correlati all’indennità di accompagnamento, invece, serve rispettare qualche requisito in più. È necessario che si tratti di un’invalidità al 100% e si deve già percepire un’invalidità civile, ma anche avere la residenza entro i confini italiani, un’età superiore a 60 anni e un reddito annuo che non deve oltrepassare quota 8469,83 euro.
La richiesta degli arretrati
Per poter ottenere la somma spettante a titolo di arretrati, è necessario prima di tutto ottenere un attestato che possa dimostrare l’invalidità al 100% e che la persona in questione stia già percependo una pensione di invalidità. Da notare come alcune persone, si deve trattare chiaramente sempre di invalidi civili al 100%, hanno la possibilità di ottenere arretrati fino a dieci anni e lo ignorano del tutto.
Il secondo aspetto, invece, è quello di procurarsi anche una DSU a patto che sia aggiornata, tenendo che si deve necessariamente avere un ISEE che non superi tale tetto. Nel caso in cui sia presente anche un partner coniugato, allora c’è un altro calcolo da fare, dal momento che il reddito complessivo non può superare la nuova soglia pari a 14447,42 euro annui.
Infine, in realtà non serve provvedere alla compilazione di uno specifico documento, ovvero il modello AP70, visto che quest’ultimo viene utilizzato solo quando c’è la necessità di effettuare la richiesta per ottenere gli arretrati della pensione di invalidità. In riferimento all’indennità di accompagnamento, invece, bisogna mettere in evidenza come sia sufficiente poter contare su un’identità digitale da usare per accedere al sito web dell’Inps. Non solo, visto che servirà anche un certificato medico che può essere realizzato solamente dal medico di base.
Gli importi che si possono ottenere
Nel caso in cui si dovessero avere effettivamente tutti i vari requisiti per poter ottenere gli arretrati relativi all’indennità di accompagnamento, proviamo a capire a quanto potrebbero ammontare gli importi da ottenere. Teniamo in prima considerazione il fatto che egli arretrati per la pensione di invalidità possono arrivare fino a 651.51 euro al mese, mentre per l’indennità di accompagnamento 2022, per merito degli ultimi aumenti, si arriva a ottenere un importo mensile pari a 528.94 euro.
Il consiglio migliore da seguire, in tutti questi casi, è quello di affidarsi solo ed esclusivamente a dei professionisti del settore che possono senz’altro garantire un supporto migliore e più completo in merito all’espletamento di ogni adempimento in relazione alla richiesta degli arretrati riguardanti l’indennità di accompagnamento. Serve affidarsi a società che siano specializzate in questo tipo di pratico e che abbiano, e possano mettere a disposizione, competenze e conoscenze a 360 gradi in relazione all’ambito della disabilità e a tutte le varie norme che regolano questa materia.
