Apnee notturne bambini: cosa sono, come riconoscerle e cosa fare.
Purtroppo si verificano sempre più spesso e sono in aumento, sono le apnee notturne per cui chi ne è afflitto smette di respirare mentre dorme per brevi momenti. Anche i bambini possono soffrire di questo disturbo per cui è necessario intervenire in tempo.
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Apnee notturne bambini: le cause
Un’apnea notturna è generalmente causata da un lassismo dei muscoli nella gola, questo causa intervalli durante la respirazione, chi ne soffre non se ne rende conto e non si sveglia. Fra le cause possono esserci inoltre: patologie neuromuscolari, asma, riniti allergiche, obesità e alterazioni anatomiche cranio-facciali.
Nei bambini questi intervalli di non respirazione possono causare anomalie nello sviluppo cerebrale. Per rilevare questa conseguenza è stato condotto uno studio dai ricercatori dell’Università di Chicago: 16 bimbi tra 7 e 11 anni che soffrivano di apnee notturne sono stati sottoposti a test neurocognitivi e scansione con risonanza magnetica cerebrale. Dallo studio è emerso che i bambini che riportavano il disturbo hanno presentato una riduzione sostanziale del volume di materia grigia encefalica, inoltre possono sviluppare ipertensione arteriosa e alterazioni metaboliche.
Apnee notturne bambini: come riconoscerle e cosa fare
I bambini che soffrono di apnea notturna generalmente presentano irritabilità, svogliatezza, ansia, russano, respirazione rumorosa, difficoltà di attenzione, sonno agitato, pipì a letto, mal di testa mattutino, fatica ad addormentarsi, il respiro rallenta o s’interrompe durante il sonno.
Occorre verificare che il bambino non soffra di tonsille ingrossate, raffreddore o non dorma in posizioni sbagliate.
Il fenomeno può verificarsi anche già ad un anno di età.
Se si rileva la sintomatologia non è il caso di allarmare il bambino né di allarmarsi, occorre parlare con il pediatra, quindi vanno fatti gli accertamenti del caso per verificare le cause e se sia necessario asportare tonsille ed adenoidi o curare un’asma o una rinite.