Macchie blu nei neonati dette anche macchie mongoliche, un fenomeno denominato “blue mongolian spot”.
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Macchie blu nei neonati: cosa sono
Le macchie mongoliche sono piccole voglie bluastre, si tratta di un fenomeno naturale che però non manca di spaventare i genitori e mettere in allarme i medici che possono anche pensare a dei lividi.
Perchè si chiamano macchie mongoliche? Perchè sono per l’appunto soprattutto presenti nella popolazione mongola ma anche in alcune tribù degli indiani d’America.
La corretta definizione scientifica delle macchie blu è melanocitosi dermica congenita, che indica appunto una discromia del tutto benigna che compare sulla pelle del neonato nelle prime settimane e mesi di vita soprattutto nella regione sacrale e che appare come una macchia bluastra o grigiastra dai bordi irregolari e dalle dimensioni anche superiori ai 10 cm.
Macchie blu nei neonati: quando compaiono e quando spariscono
Le macchie bluastre compaiono solitamente durante i primi mesi di vita sulla zona lombosacrale, ma anche sugli arti, sulle natiche e nella parte bassa della schiena. Solitamente scompaiono da sole senza alcun bisogno di prescrizioni mediche o di trattamenti. Se non spariscono può trattarsi di voglie o di una disfunzione dell’apparato circolatorio per cui occorre rivolgersi al pediatra.
Delle volte la macchia blu impiega parecchio tempo a riassorbirsi, ovvero entro i primi 3-4 anni di vita del bambino, quindi l’accumulo di pigmento si amalgama con il resto della pelle che assume una colorazione omogenea.
Sono innocue, perciò non è il caso di allarmarsi, non sono cancerose o indicative di una malattia o di un disturbo, salvo riscontrare altri problemi (se il bambino è freddo e cianotico, con pelle pallida e lingua bluastra si deve pensare ad un problema di circolazione) ed in tal caso ci si rivolge al pediatra.
Se invece che sparire le macchie si accentuano bisogna parlarne con un dermatologo infantile.