Educazione alimentare, l’esempio va dato in famiglia.
La sana alimentazione è un qualcosa che si apprende da bambini a tavola e sono i genitori a dover dare l’esempio. Quante volte ci capita d’incontrare genitori che si lamentano che i loro figli non mangiano nulla o vogliono solo dolci o fanno i capricci? Può essere dovuto ad una scorretta educazione alimentare.
Non è una questione da sotto valutare poichè per il futuro si possono presentare poi dei disturbi alimentari più seri oltre a patologie come anemia, diabete ed obesità.
Indice Contenuti
Educazione alimentare, i valori nutritivi
Per una dieta corretta a misura di bambino è fondamentale tenere sotto controllo le calorie secondo questi parametri: 20% a colazione, 30% a pranzo, 15% a merenda e 25% a cena. L’apporto calorico va sempre controllato per non incorrere nel problema dell’obesità infantile.
Bisogna inoltre non cercare di tener in conto i nostri gusti e non cercare di trasmetterli al bambino ma far sì che sia lui stesso a formare i suoi scegliendo ciò che gli piace e che non gli piace inoltre è fondamentale non usare ma il cibo come ricatto o come punizione e non usare i dolci come premio.
Rimane un pilastro fermo la prima colazione che è fondamentale tanto per gli adulti quanto per i bambini è importante che sia varia e che offra il giusto apporto di energia, quindi sì a latte, spremute, miele e marmellata, fette biscottate, cereali, yogurt.
Educazione alimentari, le regole
Un ruolo fondamentale è giocato dalla merenda che deve contribuire al fabbisogno energetico molto bene yogurt e frutta fresca o secca o magari il gelato in estate.
A pranzo e a cena è bene la varietà ma anche la completezza dei nutrienti quindi pasta e riso, carne e pesce, uova e formaggi più frutta e verdura.
Sono da evitare gli insaccati troppo ricchi di sale e conservanti e le merendine oltre agli alimenti troppo grassi o conditi.
Fondamentale è anche la regolarità dei pasti, l’armonia a tavola, possibilmente si parli e non si accenda la tv non si demonizzi un cibo per esaltarne un altro e si metta nel piatto del bambino una giusta quantità tenendo anche conto dello stimolo di fame che è più alto del nostro per via della fase dello sviluppo evitiamo comunque di far mangiare al bambino più di un cibo che di un altro.