Il termine Befana sta ad identificare il giorno dell’Epifania che si festeggia il 6 di Gennaio, anche se non sarebbe del tutto corretto in quanto l’Epifania riguarda strettamente la religione e questa giornata identifica l’arrivo dei Re Magi a consegnare i loro doni a Gesù.
La Befana è invece rappresentata, nell’immaginario collettivo, da una vecchietta con il naso lungo e il mento aguzzo, che vola su una scopa, scende dai camini e porta ai bambini buoni dolci e altre cose, mentre ai bambini “monelli” carbone. Infila tutto in una calza appena al camino o all’albero di natale e se ne va fra la notte dal 5 al 6 Gennaio.
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Befana: Cosa narra la leggenda
La leggenda narra che in una freddissima notte d’inverno Baldassare, Gasparre e Melchiorre, nel lungo viaggio per arrivare a Betlemme da Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchietta che indicò loro il cammino.
I Re Magi invitarono la donna ad unirsi a loro, ma, nonostante le insistenze la vecchina rifiutò. in seguito si pentì e allora preparò un sacco pieno di dolci e si mise a cercarli, ma senza successo. La vecchietta, quindi, iniziò a bussare ad ogni porta, regalando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti, nella speranza che uno di loro fosse proprio Gesù Bambino.
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Befana: la tradizione
In origine la Befana rappresentava simbolicamente l’anno appena finito, ormai vecchio che portava via con sé le cose belle come quelle brutte. La vecchietta portava doni che rappresentavo il buon auspicio per l’anno appena iniziato.
Vi sono poi alcune tradizioni regionali come in Lazio dove la Befana è una figura molto importante ed intorno alla sua festa si svolgono importanti fiere culinarie. In altre è l’ultimo giorno in cui si tiene l’albero di Natale, in altre è usanza scambiarsi piccoli doni anche fra adulti o cioccolatini fra innamorati.
Filastrocche sulla Befana per bambini
Qui vi lascio qualche poesia e qualche filastrocca che ricordo aver detto molte volte da bambina e che fanno parte della tradizione, penso siano carine da far imparare ai nostri figli.
La Befana di Giovanni Pascoli
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso, or più lontano.
Piano, piano, piano, piano.
Chi c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Chi c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda… Tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda… Ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! Tre calze e tre lettini…
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolano le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitano le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra:
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… Tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana va sul monte.
Ciò che vede e ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.
Zitti, zitti, presto a letto
Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende, sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, né balocchi,
solo cenere e carbone!
Filastrocca della Befana
La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte…
Vien dal cielo con la scopa
e sui tetti pian si posa,
e poi scende lesta lesta
dai camini con la cesta.
La befana é una vecchietta
un po’ brutta poveretta,
ma ai bambini poco importa
se la cesta é colma colma
tutta piena di regali, dolci, treni,
bamboline per riempire le calzine.
La befana con la cesta
cerca, cerca la calzetta
e soltanto ai bimbi buoni
lei ci mette tanti doni
ma a chi é stato un po’ birbone,
lei la colma con carbone.
La befana è già sul tetto
presto bimbi tutti a letto!
Lasciam sola la vecchietta
a riempire la calzetta,
che doman di buon mattino
scopriremo il regalino!
6 Gennaio
Sopra i tetti, pian pianino
va la vecchia e, dal camino,
poi si cala e giù rimbalza
per riempire la tua calza
di carbone o di dolcetti
di arance e di giochetti.
Poi risale, se ne va
e un altr’anno tornerà!
Buona Befana a tutti e ricordate di raccontare le leggende e le tradizioni ai bambini per far si che non vengano mai dimenticate!